Dittatrice del gusto

The Kardashians, storia di un matriarcato.

La famiglia più famosa e chiacchierata del mondo torna su tutti gli schermi, questa volta in diretta anche in Italia grazie a Disney+. Le si può amare o odiare, ma non si può essere indifferenti davanti alla potenza di 6 donne così diverse ed eclettiche che non si sono mai lasciate oscurare dalle varie figure maschili che si sono alternate negli anni.

Facciamo un passo indietro e guardiamo al fenomeno Al passo con i Kardashian“, il quale ha ricevuto critiche pessime sin dalla prima puntata. Spesso criticato per il fatto di enfatizzare il concetto di famous for being famous, e perché sembra che alcuni aspetti delle storie siano inventati. Diversi critici hanno anche notato la mancanza di informazioni intelligenti nella serie ed hanno descritto la famiglia come «egocentrica» e «disperata» per raggiungere la fama. Il chè possiamo forse palparlo nelle prime stagioni della serie, dove le tre sorelle Kim, Kourtney e Khloè, guidate dalla matriarca Kris, si avvicinavano al mondo dei riflettori sulla scia della già chiacchieratissima, e all’epoca 25enne, Kim, ma che fondamentalmente lavoravano a tempo pieno nei due negozi di famiglia Dash e Smooch. Commesse di buona famiglia con una fame e una serie di possibilità vicine ma impalpabili poichè ancora nessuno credeva in loro. Infatti, inizialmente, ogni occasione per Kris era un buon affare, che fosse l’apertura di una discoteca o un servizio fotografico poco importasse. E’ da lì che le tre iniziano a definire le loro personalità. Tuttavia, alcuni critici hanno riconosciuto la serie come un «piacere innocente» e hanno riconosciuto il successo della famiglia. Nonostante le recensioni negative, Al passo con i Kardashian ha attratto un alto numero di telespettatori, diventando uno dei reality di maggior successo della rete e vincendo numerosi riconoscimenti.

L’idea di creare un reality è nata nel 2006 quando Kris Jenner ha mostrato interesse a comparire in uno show televisivo insieme alla sua famiglia. Il produttore Ryan Seacrest, che aveva una società di produzione, decise di sviluppare l’idea, avendo in mente come modello il famoso reality della famiglia Osbourne. Assunse un cameraman per visitare la casa della famiglia Kardashian per filmarli durante un barbecue domenicale: “Erano tutti insieme – folli e divertenti quanto affettuosi come sono,” così Seacrest descrisse la famiglia dopo aver visto la registrazione. In seguito ha inizialmente proposto la registrazione della serie a E!, una rete via cavo americana che trasmette principalmente programmi di intrattenimento e reality; lo spettacolo è stato alla fine scelto.

La serie, intitolata Keeping Up With the Kardashians, è stato trasmessa per la prima volta il 14 ottobre 2007. Il reality ruota intorno ai membri della famiglia Kardashian-Jenner, concentrandosi principalmente sulle sorelle Kourtney, Kim e Khloé, almeno per le prime stagioni dove le due Jenner Kendal e Kylie erano ancora delle bambine. Per un totale di 20 stagioni, la serie ha visto il capolinea nel 2021, mostrandoci anche come la famiglia ha affrontato la crisi mondiale del Covid-19. Sembrava la fine di un’era, finchè il 1 Gennaio 2022 è stato annunciato un nuovo show: The Kardashians. Sempre loro, ma con consapevolezze diverse. Nella prima serie le abbiamo viste crescere e diventare quello che sono oggi, affermarsi in diversi campi, diventare madri, affrontare scandali, ostacoli privati e professionali. E siamo arrivati ad oggi, con 6 donne bellissime e potenti.

The Kardashians è ancora al passo con tutti, e si apre con una serie di zoom lampanti – quelli che non tarderanno ad essere effettuati anche nelle loro vite – sulle loro varie e iper lussuose ville. Le tre sorelle (più due sorellastre, più una matriarca) hanno fatto un patto: se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi. E così è la nuova serie (su Disney+) che segue il cult ‘Keeping Up’ e che riconferma che di geni della contemporaneità come Kim & C. non ce ne sono stati più.

Hanno costruito il loro regno, e negli anni – anni in cui è cambiato il rapporto globale con l’immagine pubblica e privata, in cui sono cambiate le amministrazioni negli Stati Uniti, in cui sono scoppiati scandali e movimenti che hanno trasformato la cosiddetta rappresentazione (che brutta parola) – quel regno hanno dovuto mantenerlo. Per farlo, devono ancora essere placidamente borboniche.

Il feudo, nell’impaginazione narrativa della nuova serie, è minacciato da ogni parte: qualcuno, dicevo, riesuma il vecchio sex tape (che colpo di genio!) che fece la fortuna/sfortuna di Kim, colei che ha inventato tutto. 

Tutto è uguale a prima, anche se è tutto nuovo: nuove case, nuovi business, nuove proposte di matrimonio. E Khloé che ancora si lagna per il suo body non più shamed. E Kourtney che ancora veste il ruolo della chioccia che pensa ad allargare il nido. Tutto è immutabile perché siamo noi i primi a volere che così sia. Kim Kardashian è il genio che ha cambiato l’America; la reality star che per gli Obama era un “cattivo modello” e che poi alla Casa Bianca ci è finita, la celebrity dei belletti e dei balletti (ricordiamo la sua rovinosa performance a Dancing with the Stars, quando sembrava che solo a quello fosse destinata, come se fosse una gieffina vip qualsiasi) che ora discetta di riforma carceraria, che viene intervistata da David Letterman, che si fa i selfie con Miuccia Prada.

Tutto è cambiato, tutto è uguale. Soprattutto, permane l’illusione, da loro genialmente prodotta sulle nostre sinapsi, di farci credere che stiamo sempre assistendo alla strettissima attualità – la loro, quantomeno – anche se di fronte ci sfilano accadimenti datati mesi e mesi prima. Il mondo – il loro, quantomeno – è cambiato, ci sono diciottomila post Instagram di mezzo, altre società aperte, altri bilioni macinati, altre mattane di Kanye, eppure tutto è ancora lì, perfettamente cristallizzato nell’essere eternamente presente, ed eternamente rilevante.

È stata l’America a creare le Kardashian o sono state le Kardashian a creare l’America? La domanda è marzulliana, lo so, e, già che ci sono, dirò pure che propendo di più per la seconda ipotesi, ovvero che le Kardashian sono l’equivalente americano della Royal Family.

Il mio passatempo leggero preferito è tornato sugli schermi, pronti al secondo episodio?

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“Voglio essere sempre bella, tanto da costringere la gente a voltarsi”. Aquario classe ‘92. Laureata in Lettere Moderne, nomade per il mondo, Social Media Manager e Dittatrice del Gusto.
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